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BLOG

Un pesce di nome Paolo

Autore: Paolo Bucello 28 ago, 2018
25 agosto 2018
Autore: Paolo Bucello 17 lug, 2018
Finalmente, il mio sforzo è stato premiato e quello che sembrava una sfida improba si è rivelata una grande soddisfazione. Con tanta fantasia, attingendo ispirazione da favelas, città reali, fantastiche , la mia Roma ho realizzato questa opera e mi ritengo molto soddisfatto. 
Autore: Paolo Bucello 23 giu, 2018
15° giorno di lavorazione dall' ultimo post. Da un mattone, da due mattoni nasce una casa. Da una casa, da due case nasce un quartiere. Da un quartiere, da due quartieri nasce una città. La mia città. city. work in progress. 50X70. 2018 . Paolo Bucello 
Autore: Paolo Bucello 10 giu, 2018
Ho sempre avuto in mente di fare città immaginarie fatte di case e colori senza una forma particolare, senza assomigliare a nessuna ma riprendendo le suggestioni delle favelas, di positano, di ponza, dei colori del mediterraneo. Ora ho preso un foglio 50X70 ed ho cominciato questa scalata. Seguitemi........ 
Autore: Paolo Bucello 21 mag, 2018


Alla Galleria d'Arte dei Leoni, in Via Margutta 91, espone il giovane artista romano Paolo Bucello (presentato dal critico Giorgio Palumbi) con una serie di opere ormai diventate riconoscibili data l'inconfondibile cifra stilistica che caratterizza il suo lavoro. Le opere esposte si svelano agli occhi del fruitore con tratti e accenni o parti dell' artista che, incastonati nella materia, sprigionano come per osmosi il più sublime degli elementi per l'anima : l' Emozione. Quest'ultima per chi osserva l'arte con i pensieri del cuore, si manifesta attraverso modi, forme e colori, diversi nella particolarità ma legati da un unico modo esistenziale: la Meraviglia, principio e fine ultimo di ogni uomo che voglia districarsi tra il reale, il simbolico e l'immaginario assaporando il Perchè. Ecco la ver finalità dell'arte: meravigliarsi per emozionarsi, per sentirsi creatura di un "Terzo Escluso".
Autore: Paolo Bucello 21 mag, 2018


Paolo Bucello, ballerini di valzer e guappi cubani: i colori per raccontare angoscia ed energia. Come i pittori dell' Avana degli anni '50 da Portocarrero a Mariano a Lam, Paolo Bucello espone oltre che in galleria nei migliori bar di Roma dove è cresciuto. E come i pittori del Tropicalismo habanero, ormai nei musei e nele migliori collezioni e battuti all'asta da Christie's, Bucello usa il colore senza pudore per disegnare le emozioni, le difficoltà, vecchiaia e gioventù di un'umanità che sembra preferire l'eccesso. Con una tecnica personalissima e schiva delle mode e delle tendenze metropolitane, racconta l'uomo con le sue angosce ed energie interiori, manifestando un'attenzione profonda per la realtà che lo circonda. Pittore di scuola romano-marguttiana, Bucello (formatosi allo storico liceo artistico di Via Ripetta) espone presso la BiblioThè di Via Celsa 4/5, vicino a Piazza del Gesù. Nelle sue tele, ci sono i ballerini di un waltzer che per effetto dei protagonisti diventa un voluttuoso mambo, ci sono due guappi cubani. Feroci fumatori di sigari Lanceros che aspettano al bar di un Havana che Casto ha spazzato via. Sombreros e sigari, completo di lino bianco, sono "Habaneros" senza futuro, ma con un presente colorato e vivo. Bucello spalma il colore vivo sulle tele : "La sposa" , "Dancers", "La verduraia" , "l'attesa", raccontano storie piene di luce e di ogni epoca. E' una pittura che non stanca, che colpisce e racconta, anche mentre si è distratti a bere un caffè.
Autore: Paolo Bucello 21 mag, 2018


Aiutato dalla forza del colore il pudore di essere un artista lascia finalmente il posto alle atmosfere, alle suggestioni, alle memorie di Paolo Bucello che appende i suoi ultimi lavori nello spazio espositivo nel cuore di Roma, al ristorante Vernissage in Piazza dei Caprettari 56/60. Infatti, alla sua terza mostra, questo pittore nato a Roma nel 1964 e pronipote di Renzo Vespignani, dopo essere passato per la china ed il bianco e nero, approda ai colori svavillanti dopo un viggio a New York e dimostra tutta la sua maturità artistica "Ho cercato l'illusione, ho cercato il calore, ho cercato il colore, ho cercato l'arte, ho trovato l'incanto". Predilige colori decisi, forti, sempre capaci di lanciare messaggi, testimonianze di spontaneità interiore. Inserita nel ciclo di mostre itineranti intitolata Er monno de noantri, Bucello propone figure di donne, uomini, maturi o anziani che raccontano attraverso gesti quotidiani la vita di tutti i giorni, le attese, le indifferenze, gli ammiccamenti. Ma è il colore coraggioso e forte, che ricordi il muralista messicano Alvaro Siqueiros, o il più italiano pittore Guttuso, ciò che fà Bucello un artista abile nel fare incontrare emozioni e tecnica. Il risultato è nei segni, nei rossi, nei gialliin tutto ciò che contribuisce a creare l'illusione di vivere un mondo fantastico. Così il suo pennello sembra aver corso sulla tela, delineando luci ed ombre, per ritrarre donne uomini e immagini che trovanouna identità nell'espressionismo più puro come ne "La signora Gina". Dai titoli "Mario", "Cesco", "Contessa", i suoi ritratti di tente comune raccontanodi volti dai lineamenti forti, e di forti caratteri popolari, di eleganze dimenticate e sepolte dal casual di tutti i giorni, proprio come si deve ai ritratti veri ed eterni. L' autore però non perde mai la tenerezza, già che la mostra è dedicata alla moglie "A Carolina che tanto sopporta i miei colori ed il mio disordine".
Autore: Paolo Bucello 21 mag, 2018


Dice di averci pensato tanto, poi con poche pennellate si è deciso a diventare un pittore. Perdendo la paura di iniziare e regalando a collezionisti ed intenditori già la sua seconda personale, inserita nel ciclo di mostre itineranti dal titolo "Illusioni d'arte", presso il Mokarabia coffee bar di piazza Fiume. Paolo Bucello ha solo 40 annie e, un prozio che era Renzo Vespignani, e da sempre ha la passione per l'arte. Bucello ha una carriera da informatico e la contraddizione intelligente della pittura. Ha la passione per i colori ad olio, da impastare e far diventare segno e disegno. Dice "Ogni pennellata segue l'altra, in un percorso ricco di luce. E' un cuore è sempre nascosto in ogni mio quadro". Diciotto opere di piccole e grandi dimensioni esposte fino a fine luglio dalle 8 alle ore 23.30. Alcuni titoli "Tornando a casa", "Contessa", "La giostra" , "l'attesa" . Le figure di Paolo Bucello nascono da momenti di vita, da pensieri, da allegrie e da viaggi. Oppure sono coloratissimi ricordi che assalgono lo spettatore che guarda impudicamente. Per ricordargli il colore, il gesto, e che la pittura è anche tecnica e non solo interpretazione della realtà. Poesia e non solo linee improvvisate "Si diventa vecchi quando si perde la capacità di stupirsi" scriveva Borges. Bucello , con la sua arte fà il possibile affinchè tutti si stupiscano e nessuno invecchi.
Autore: Paolo Bucello 21 mag, 2018



La tecnica della pittura si impara a scuola, ma l’arte di usare il pennello, come una bacchetta magica, nasce dall’anima. Paolo Bucello, giovane artista, dimostra di riuscirci con i quadri esposti nella scenografica scala ”Albini” della Rinascente di piazza Fiume, aperta fino al prossimo 17 maggio. Predilige colori decisi, forti o tenui, sempre capaci di lanciare messaggi, testimonianze di spontaneità interiore. Questo ragazzone, nato a Roma nel 1964 e formato nella scuola d’arte di via Ripetta, comunica intingendo il pennello nelle ore della meditazione, quelle delle luci dell’aurora oppure del tramonto. Tanto basta per farne un artista abile nel fare incontrare emozioni e tecnica. Il risultato è nei segni, colori, scenari, in tutto ciò che contribuisce a creare l’illusione di vivere in un mondo fantastico. Paolo Bucello riesce, dunque, a lasciare una traccia profonda in chi ne osserva le opere. Anche perchè la magia delle tinte sposa quelle delle forme, di fiori e nuvole evanescenti, di donne ridanciane e volti infantili, delle espressioni sempre diverse di una natura in continuo divenire. L’ispirazione? Più che mai casuale. Lui, benchè imparentato con il grande pittore Renzo Vespignani, ha cercato vie poco praticate, sassose e dirute, ma, alla fine, ha incontrato la strada, in occasione di un viaggio a New York ed alla visita dei musei di questa città. Colpito dai maestri dell’Impressionismo, ha voluto dare la sua impronta dipingendo con un’occhio al cavalletto, l’altro all’anima ed alla natura. Cos ì il pennello ha cominciato a correre sulla tela, piroettando tra luci ed ombre, ha ritratto danze di rose rosse, ma anche immagini che trovano una identità nell’espressionismo più puro come ne “La signora Gina”. Poeta della natura, Paolo Bucello riesce a toccare l’anima con la delicatezza delle tonalità di “Aurora”, le cui forme, per il gioco dei colori, sembrano mosse dalla carezza del vento. Il gioco del contrasto delle tonalità, con il giallo che predomina sui colori dell’arcobaleno riporta alla solarità e confessa: «l’ho dedicato a Carolina, moglie e musa siciliana». Ed il pensiero corre a Guttuso ed alle sue sicule forti tinte. .
Autore: Paolo Bucello 21 mag, 2018
Trovare l'ispirazione è sempre il più grande problema per chiunque tenti di produrre arte. A me capita spesso che mentre stò terminando un'opera penso immediatamente alla prossima forse per staccarmi da essa e lasciarla vivere. Mamma Roma rappresenta la romanità. La borghesia romana. L'ispirazione pensando a mio zio Renzo Vespignani , alle sue incisioni ai suoi soggetti. Anche il modo con cui stò approcciando a questa vuole tentare di evocare almeno le stesse emozioni. 
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Autore: Paolo Bucello 28 ago, 2018
25 agosto 2018
Autore: Paolo Bucello 17 lug, 2018
Finalmente, il mio sforzo è stato premiato e quello che sembrava una sfida improba si è rivelata una grande soddisfazione. Con tanta fantasia, attingendo ispirazione da favelas, città reali, fantastiche , la mia Roma ho realizzato questa opera e mi ritengo molto soddisfatto. 
Autore: Paolo Bucello 23 giu, 2018
15° giorno di lavorazione dall' ultimo post. Da un mattone, da due mattoni nasce una casa. Da una casa, da due case nasce un quartiere. Da un quartiere, da due quartieri nasce una città. La mia città. city. work in progress. 50X70. 2018 . Paolo Bucello 
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